Il dirigente è colui che dirige un’azienda e colui il quale, grazie a competenze professionali e poteri gerarchici, svolge le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività e vigilando sul suo corretto svolgimento. Possiamo dire che sia dunque una figura di riferimento nell’epoca in cui viviamo, ma quali sono le sue funzioni principali e le abilità richieste per diventarlo?

Con questo articolo inauguriamo la nuova rubrica che si focalizzerà sul management, sulla storia del capitalismo e dell’organizzazione aziendale, una rubrica volta a diffondere la storia della sociologia dell’organizzazione in maniera semplice per coloro che amano informarsi e apprendere.

Oggi partiamo dalle origini, più precisamente dalla fine degli anni ’30. Colui che  ha studiato in maniera approfondita le organizzazioni e la figura del dirigente è stato Barnard, un sociologo ed ex dirigente di una grande azienda americana, autore del libro “Le funzioni del dirigente”.

In questo volume Barnard analizza le specifiche funzioni che un dirigente deve svolgere e ne individua 3 principali:

  1. Assicurare un sistema di comunicazioni efficiente: coerente con la visione di organizzazione dove la comunicazione tra le persone è indicata come un requisito preliminare.
  2. Garantire il regolare afflusso delle risorse necessarie al funzionamento dell’organizzazione: le più importanti sono le risorse umane, vale a dire i membri interni ed esterni.
  3. Stabilire i fini dell’organizzazione: egli definisce il concetto di fine non come un atto di volontà solitaria ma come un processo che coinvolge tutti i membri dell’organizzazione, che si mobilitano verso obiettivi sempre più specifici.

Quali sono le caratteristiche e le qualità richieste? Un buon dirigente rifugge da decisioni inutili, è un dirigente poco propenso al protagonismo, consapevole che dirigere significa anche comunicare, infondere motivazioni, coordinare, mediare e rappresentare. Le doti di comando non sono logiche ma consistono in una complessità morale e in un senso di responsabilità superiore alla media e non deve avere troppi dubbi, deve avere intuito, creatività, saper individuare dei nessi nascosti.

E le funzioni del dirigente oggi quali sono?

A distanza di 90 anni possiamo dire che le funzioni principali del dirigente e le qualità richieste sono molto simili.

Il dirigente deve essere in primis un buon organizzatore in grado di coordinare i vari processi e le varie mansioni sulla base di quanto richiesto dal datore di lavoro, senza limitarsi ad eseguire ordini ma operando in completa autonomia; deve dunque avere idee creative e trovare soluzioni efficaci ogni qualvolta si pongono delle sfide.

Inoltre, con lo sviluppo della tecnologia, il dirigente deve essere sempre più un abile comunicatore, in grado di intraprendere conversazioni con clienti di ogni nazionalità (sempre più richiesta è la conoscenza dell’inglese) e saper motivare i propri dipendenti, dialogando con essi e ascoltando le loro richieste. Non deve sentirsi superiore e dimostrare arroganza ma semplicemente deve mostrarsi competente e in grado di rispondere a qualsiasi richiesta grazie alle sue conoscenze e abilità trasversali.

 

 

 

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